SALA CAPPARONI 

Al centro della sala un modellino dell’Ospedale di Santo Spirito. Nelle vetrine si possono osservare una raccolta di ex voto etruschi, romani, greci e moderni che dimostra come fìn dall’antichità i problemi legati alla salute fossero trattati anche sul piano della magia e della religione, quindi tutta una serie di ferri e oggetti tra cui sono da notare: una statuetta in avorio raffigurante una “Venere anatomica” (sec. XVII) e un “putrefatto” in cera in cassetta di legno a forma di bara (sec. XVII). Un clistere in avorio, antichi speculum, e vari strumenti chirurgici dall’epoca paleolitica e romana sino al tardo settecento.

Proseguendo abbiamo una collezione di 9 farmacie portatili (XVII-XIX secolo) usate medici e benestanti che nei lunghi viaggi, non tralasciavano di portare con sé i medicamenti accompagnati dal relativo foglietto illustrativo; una di queste è appartenuta a Lord Byron.

Altri reperti interessanti e preziosi sono il Corno di Liocorno che è in realtà un dente di un cetaceo: il narvalo. Il liocorno era un animale immaginario simile ad un cavallo con questo lungo corno in fronte considerato sino al secolo XVIII un valido rimedio contro ogni veleno. Era molto ricercato anche contro l’ubriachezza, l’epilessia, le convulsioni nelle febbri pestilenziali. Altro reperto d’interesse Il Bezoar, un calcolo che si forma nello stomaco di ruminanti, questo sembra appartenere ad un cammello o a un lama, molto usato nel ‘500 perché ritenuto anch’esso antidoto per gli avvelenamenti.

Altro reperto da rilevare una Corona di Ferro spagnola per la cura delle nevralgie del capo. Veniva messa sulla testa del sofferente per farlo guarire. Nelle altre vetrine si trovano strumenti di chirurgia in particolare di quella oculare e per estrazioni dentarie e vetri di farmacia. Infine in un cestino sono conservate come reliquia le fasce usate per medicare le piaghe alle gambe di San Camillo de Lellis.

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